Abbiamo letto la relazione Astrid (Nt+ Enti locsli & edilizia del 6 dicembre) e tra cose nuove e cose vecchie rimane l’annoso problema di come vengono gestite le società di cui gli enti pubblici sono soci e a cui affidano servizi pubblici nell’interesse della collettività.
Sicuramente la gestione delle partecipazioni in capo a un ente pubblico non è cosa semplice e richiede di fatto una specializzazione che spazia dal diritto commerciale, a cognizioni bilancistiche aziendali, di mercato nonché di controllo in senso ampio: elementi che non appartengono di certo al Dna di una pubblica amministrazione.
Ma il problema è come risolvere questi gap che sussistono da tempo e che permarranno se non si procede con una presa di coscienza di tali problematiche e non si provvede ad applicare – anche in questo caso – una logica di project management.
Infatti, nella Pa, ormai urge una nuova mentalità che deve innanzitutto andare verso il problem solving aggregando persone e tecnologie in grado di superare le diverse criticità; l’aspetto meramente amministrativo è superato e può apparire sterile nel momento di affrontare delle sfide importanti, come quella di gestire partecipazioni anche di impatti notevoli, sia da un punto di vista economico che sociale.
La Corte dei conti da tempo sottolinea l’esigenza di rafforzare i controlli interni il cui connotato non è solo adempimentale ma sostanziale, soprattutto quando di mezzo ci vanno denaro pubblico, interessi collettivi e rispetto della tutela della concorrenza e del mercato.
Occorre innanzitutto una buona ed efficace organizzazione interna alla Pa, ipotizzando la creazione di un comitato di governance di tutte le partecipazioni, societarie e non, in quanto le problematiche oramai – e questo la relazione Astrid lo mette in evidenza – sono comuni a prescindere dalla forma giuridica gestionale di un servizio pubblico.
Il Comitato rappresenta una formula innovativa, flessibile ed efficace per affrontare i diversi aspetti di cui viene richiesta una particolare preparazione: dagli aspetti politici (scelte) agli indirizzi da fornire agli enti partecipati (direzione) al controllo della economicità del servizio e della sua qualità assicurata e percepita dai cittadini utenti (controllo).
E il Comitato, a tal fine, potrà essere composto da Assessori, Direttore Generale laddove presente, Segretario, Responsabili per materia oltre che anche da esperti esterni che – pro-tempore – potrebbero assicurare un ausilio alle attuali carenze organizzative specialistiche all’interno della Pa, formando, conseguentemente, il personale che trovasi coinvolto nella gestione delle partecipazioni.
Non resta che affrontare e cercare di risolvere tali problematiche, partendo, a parere di chi scrive, dall’aspetto organizzativo per poi adottare procedure e protocolli idonei a delineare un flusso informativo tra ente partecipante e partecipate.
Solo in tal modo si supera l’aspetto meramente formale dei controlli con una effettiva governance nell’interesse di tutti e, soprattutto, superando un problema grande che si intravvede all’orizzonte, ossia quello che possa essere revocato l’affidamento dei servizi in-house providing, in assenza di un effettivo controllo analogo che viola il mercato a danno della concorrenza.
Se una partecipazione è da preservare – e questo è il periodo in cui gli enti redigono il Piano di Razionalizzazione (articolo 20 del Tusp) – allora tanto vale partire dal programmare come rafforzare – se non istituirlo – il controllo e la governance sugli enti partecipati.
Anche in questo caso è questione di consapevolezza e di capacità di raggiungere “obiettivi”; la mera attività amministrativa ai tempi odierni sa di “vecchia gestione” della Pa che – tra l’altro – non riesce ad attirare nuovo capitale umano.
Anche il prossimo Piao che gli enti si accingono a redigere per la nuova programmazione pluriennale potrà tener conto di tutti gli elementi sopra indicati: partendo dalle criticità può esprimersi una efficace programmazione sui risultati da raggiungere!
NT+ Enti Locali & Edilizia” – IlSole24Ore
del 7 Dicembre 2022
Ciro D’Aries