Questionario dei controlli interni, che cosa deve effettivamente emergere dall’adempimento “non adempimento”

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La compilazione deve rappresentare l’atto finale di una reportistica delle singole verifiche amministrativo-finanziarie

È arrivata la solita scadenza annuale per la compilazione del questionario della Corte dei conti (Deliberazione n. 16/SEZAUT/2022/INPR) sul sistema dei controlli interni e gli enti si apprestano a riempire le caselline nella forma di slalom tra certezze e incertezze di quello che effettivamente è stato fatto non fatto nel corso del lontano 2021 (si veda Nt+ Enti locali & edilizia del 15 novembre).

La Corte dei conti si sforza, attraverso le singole risposte al questionario, di valutare l’effettività del sistema dei controlli e ha valutato molto spesso l’incongruenza delle risposte, incongruenza che può denotare l’assenza di un vero e proprio sistema dei controlli piuttosto che l’incomprensione da parte degli enti di cosa viene sostanzialmente richiesto.

La compilazione del questionario deve rappresentare l’atto finale di una reportistica dei singoli controlli aziendali (strategico, di gestione, della qualità, degli organismi partecipati) e amministrativo-finanziari (regolarità amministrativa e degli equilibri finanziari) di fatto redatti dagli enti durante l’esercizio di riferimento; in assenza di tale impostazione la compilazione del questionario diventa una sorte di “lotteria” e un’arrampicata a riempire le singole caselle delle varie domande.

Raramente gli enti, nonostante le criticità evidenziate nelle risposte, provvedono a dare effettivamente impulso al potenziamento dei controlli interni, sottovalutando anche le potenziali sanzioni applicabili ai sensi e per gli effetti dell’articolo 148 del Tuel, che probabilmente non spaventano più di tanto gli enti stessi, in caso di rilevata assenza o inadeguatezza degli strumenti e delle metodologie dei controlli interni.

Appare sterile parlare di razionalizzazione ed efficientamento della spesa pubblica, di valore pubblico attraverso il nuovo Piao, di reingegnerizzazione dei processi, di programmazione di qualità, di performance aziendale ed individuale, di Pnrr se poi non ci sono strumenti di guida e di monitoraggio del tutto.
E il sistema dei controlli deve essere considerato la base e le fondamenta per costruire un’architettura della gestione degli enti pubblici improntata a creare utilità per la collettività in termini di sviluppo economico-sociale, culturale e civile; in assenza dei controlli è come andare in auto senza strumentazione di bordo e dove il percorso fosse improvvisato e senza possibilità di capire dove si sta andando e senza consapevolezza della potenzialità di una guida sicura e ben orientata.

Di più, l’assenza di un vero e proprio sistema dei controlli non consente di garantire una visione di insieme delle diverse visioni (politiche e gestionali) e dei diversi ruoli dell’organizzazione dell’ente pubblico; si pensi solo alla possibilità di assicurare attività di brainstorming tra i policy maker e i propri dirigenti/responsabili piuttosto che alla necessità di avere durante l’esercizio la consapevolezza del raggiungimento degli obiettivi in un’ottica anche correttiva oltre che di emersione di eventuali responsabilità di diverso genere.

Che la compilazione del nuovo questionario della Corte sia veramente l’occasione per la valorizzazione degli strumenti dei controlli interni, certi, però, che bisogna partire da una nuova mentalità e cultura senza le quali anche l’attuale scadenza rappresenterà una momentanea preoccupazione e un sollievo finale al momento della trasmissione del questionario – in qualche maniera riempito – alla sezione regionale di controllo.

NT+ Enti Locali & Edilizia” – IlSole24Ore
del 22 Novembre 2022

Ciro D’Aries

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