Ricognizione dei servizi pubblici a rilevanza economica, servono indicatori segnaletici territoriali

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Il Testo unico sostanzialmente richiede un gioco di squadra con il pieno coinvolgimento di enti sovracomunali e Autorità centrali

In questi giorni gli enti pubblici sono alle prese con l’approntamento della relazione di ricognizione dei servizi pubblici a rilevanza economica, secondo l’articolo 30 del Dlgs 201/ 2022.
Stanno emergendo disparità di redazione e format della relazione, nonostante la bozza proposta dall’Anci che da una parte richiede informazioni che vanno molto al di là della normativa e dall’altra non tiene conto del breve periodo a disposizione per la produzione di una relazione esaustiva sotto i diversi profili di efficacia, efficienza e qualità che il nuovo Tuspl richiede che vengano forniti.

Sicuramente la norma presuppone che gli enti abbiano già a disposizione i dati di “controllo” dei servizi affidati, in considerazione dell’obbligo dell’adozione del Sistema dei controlli interni richiesta dal lontano DI 174/2012. Purtroppo stiamo assistendo alla non piena effettività di tali controlli e la ricognizione oggi richiesta mette a nudo tale realtà e ciò rende particolarmente difficile arrivare ad approvare una Relazione dei SPL a rilevanza economica pienamente esaustiva in relazione a quanto richiesto dall’articolo 30 del testo unico che sancisce che «Tale ricognizione rileva, per ogni servizio affidato, il concreto andamento dal punto di vista economico, dell’efficienza e della qualità del servizio e del rispetto degli obblighi indicati nel contratto di servizio, in modo analitico, tenendo conto anche degli atti e degli indicatori di cui agli articoli 7, 8 e 9».

L’adozione di un buon sistema dei controlli interni consentirebbe già di disporre di un set di indicatori molto validi per valutare gli aspetti di economicità di ciascun servizio interno ed esterno; viceversa, non disporre di un valido sistema dei controlli costringe gli enti a riportare indicatori postumi alla gestione, redatti in qualche modo e forse limitati in termini quantitativi e qualitativi.

Inoltre, anche gli indicatori di cui agli articoli 7, 8 e 9 del Tuspl – a parte i servizi a rete (rifiuti, trasporto urbano, idrico integrato) che sono disponibili grazie alla disciplina di settore e a quanto già richiesto da Arera e dagli Ato -non risultano essere stati individuati dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, a parte qualche indicatore di qualità per i cinque servizi individuati con Decreto direttoriale 31 agosto; assenti allo stato attuale molti indicatori di efficienza, efficacia e di qualità effettiva per molti dei servizi a rilevanza economica.

Utile a tal fine il richiamo all’articolo 5 del Tuspl che individua negli enti sovracomunali (regioni e province) un potenziale supporto anche a tal fine. Tale previsione potrebbe essere molto utile alla individuazione di specifici indicatori segnaletici a livello territoriale provinciale tali da consentire anche un’attività di benchmark che potrebbe consentire un confronto per una piena consapevolezza dell’andamento di ciascun servizio.

Infatti, anche indicatori ben elaborati ma non “confrontati” con quelli di altri enti similari potrebbero essere sterili in quanto non utili a far comprendere il posizionamento di ciascun ente per ciascun servizio rispetto agli altri enti. In tal senso il benchmark degli indicatori potrà essere di grande ausilio per tutti gli enti che devono “dar conto” dell’andamento dei servizi affidati, anche con riferimento al Programma dei controlli che il Tuspl all’articolo 28 impone agli enti durante la gestione degli stessi e non solo a consuntivo.

L’esperienza di questa prima relazione di ricognizione richiede, pertanto, con urgenza che:

  • vengano definiti specifici indicatori di efficacia, efficienza e di qualità dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, con il pieno coinvolgimento del Mimit e delle Province;
  • gli enti si attivino per un rafforzamento del proprio sistema dei controlli interni che aiuti anche alla programmazione della gestione dei servizi interni ed esterni;
  • l’Anac possa predisporre un format informatico che possa facilitare la redazione di una relazione secondo richieste specifiche per ogni aspetto richiesto dalla normativa e che possa consentire a tutte le Autorità (Anac, Antitrust e Corte dei conti) di assumere utili informazioni per le rispettive esigenze di controllo e di supporto agli enti.

Che l’imminente scadenza della prima ricognizione sia per tutti un banco di prova per perfezionare un cammino utile a superare la visione prettamente adempimentale e consentire una visione realmente strategica e di controllo dei Spl a favore della collettività, con il pieno coinvolgimento degli enti sovracomunali e Autorità centrali, non lasciando “soli” gli enti in un contesto “vasto” e di incertezze e che porterebbe gli stessi a un “fai da te” non utile a nessuno.

Il Testo unico sostanzialmente richiede un “gioco di squadra” che sarebbe meglio che iniziasse quanto prima.

NT+ Enti Locali & Edilizia” – IlSole24Ore
del 14 Dicembre 2023
Ciro D’Aries

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